16 dicembre 2003 Panettone & Moscato Aria di Festa! |
si ringrazia |
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Buon Natale e Felice 2004 dai Sommelier de il Baccanale Romano |
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Dire Panettone è dire Milano e Lombardia, dire Pandoro è dire Verona, dire Pastiera è dire Napoli e la Campania. NB: il testo questa volta è incredibilmente a cura del Presidente Massimo Sala...
IL PANDORO
La nascita del Pandoro viene fatta risalire al tempo della repubblica Veneta del '500, quando si servivano, alle tavole dei nobili, dei dolci a forma conica ricoperti di foglie d'oro chiamati "Pan de Oro". Altre leggende lo fanno risalire ad un dolce a forma di stella che i veronesi mangiavano a natale il Nadalin.Verona faceva parte dell'impero austriaco ed il dolce aveva una stretta somiglianza con il pan di Vienna o la pasta brioche francese. Il nome Pandoro deriverebbe dal colore giallo intenso dato alla pasta dalla presenza di molte uova. Il pandoro veronese è composta da farina, zucchero, lievito tuorli d'uovo e burro. Prima di consumarlo viene cosparso di zucchero a velo. Il sapore rispetto al panettone è più grasso e pieno. Il Panettone ed il Pandoro possono essere di produzione industriale e di produzione artigianale. Quelli degustati questa sera durante il Baccanale sono di produzione artigianale, offerti dal forno FAVOLE DI PANE di Via Catania n.79 a Roma . LA PASTIERA
La pastiera, realizzata dalla nostra amica Sebastiana, ha anch'essa varie ipotesi di origine. Una vuole che derivi da un dolce che le sacerdotesse di Cerere portavano in processione per celebrare il ritorno della primavera. Il grano misto a ricotta potrebbe derivare dal pane di farro delle nozze romane (dette appunto Conferratio). Un'altra ipotesi la fa derivare dalle focacce rituali a base di latte e miele che i catecumeni ricevevano la notte di Pasqua ai tempi di Costantino. L'attuale versione sembra derivi da quanto fatto da un ignota monaca, la quale preparò un dolce in cui fosse simboleggiata la resurrezione unita al profumo dei fiori d'arancio del giardino del convento. Mescolò una manciata di grano (che germoglia e risorge) alla ricotta ed aggiunse le uova, simbolo della vita, aggiunse l'acqua di mille fiori, il cedro e le spezie aromatiche. Una cosa è certa, che le suore del convento di S.Gregorio Armeno erano considerate mastre nella confezione della Pastiera. La Pastiera va preparata alcuni giorni prima, non più tardi del venerdì santo, per permettere agli aromi di amalgamarsi. La Pastiera e la Cassata siciliana sembrano avere la stessa origine, hanno infatti la stessa forma ed il ripieno a base di ricotta e zucchero, la pasta frolla che in Sicilia diventa pan di Spagna e si arricchisce di glassa e canditi. La cassata era però priva di glassa e canditi fino al 1896 quando il pasticcere Gulì pensò di abbellirla, ne resta ancora priva quella al forno. |
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