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16 dicembre 2004
Profumi di Sardegna
intense sensazioni da un'isola meravigliosa
La galleria
completa
con tutte le
foto di questo
Baccanale!

** a cura dei sommelier del Baccanale Romano **

** Profumi di Sardegna **
in costruzione
Vermentino "Capichera" 2003
VdT Bianco
Capichera
Barrile 2000
Igt Rosso
Isola dei Nuraghi
Attilio Contini
Terre Brune 2000
Doc Rosso
Carignano del Sulcis Superiore
Cantina Sociale Santadi
Oirad 2003
Igt Bianco Dolce
Isola dei Nuraghi
Ferruccio Deiana

Le ricette di Sebastiana
** le Seadas **
La seada a Bitti si chiama "sa seata" ed è una pietanza, non un dolce.
Per fare le seadas serve del formaggio di pecora non ancora salato. Si deve lasciare inacidire togliendolo dal frigo per 2/3 giorni. In mancanza di formaggio fresco si può usare il primo sale pecorino molto fresco.

Ingredienti del ripieno per circa 10 seadas:
- 700g di formaggio fresco o primo sale
- un mazzo di prezzemolo
Ingredienti per la pasta:
- 300 g di semola di grano duro
- 300 g di farina "0"
- 40 g di strutto
- un pizzico di sale
- olio per friggere
Sebastiana
Sebastiana
In una terrina passare nel passaverdura il formaggio. Lavare, asciugare e tritare il prezzemolo; unirlo al formaggio e aggiustare di sale. (Attenzione se si usa il primo sale non si deve salare).
Impastare la farina con acqua tiepida e sale, lavorarla per un po' e aggiungere lo strutto. Continuare a lavorare fino a che la pasta non diventa liscia. Fare delle sfoglie dello spessore di circa una moneta da un euro (se si usa la macchinetta manuale per la pasta lo spessore è 4) e su di loro segnare con una tazza o un coperchio un cerchio (di circa 10 cm di diametro); rispettando il perimetro porre all'interno una manciata di circa 70 g di formaggio, sovrapporre un'altra sfoglia e chiudere facendo uscire bene l'aria premendo forte negli orli, tagliare con la rotella tutto intorno.
Friggere le seadas in olio caldo e toglierle appena sono dorate. Evitare di forare la pasta altrimenti il formaggio fuoriesce.

Le ricette di Sebastiana
** Cuffettura **
Dolce che i novelli sposi donavano ad amici e parenti quando essi portavano loro il regalo di nozze
Ingredienti:
- 600 g di scorza secca di arancia non trattata
- 3 Kg di miele
- 2 cucchiai di zucchero
- ½ Kg di mandorle spellate
Durante il periodo delle arance: sbucciare le arance facendo dei tagli verticali nella buccia, togliere la pellicina bianca, tagliarle a filetti e farle seccare sopra il termosifone dentro un cestino foderato con un tovagliolo di carta. Conservare fino a quando non si decide di preparare il dolce.
Bollire le scorze delle arance per 10 minuti, scolare e farle ribollire per altri cinque minuti. Strizzarle bene e asciugarle con un canovaccio. Abbrustolire le mandorle e tagliarle a listarelle.
Mescolare il miele, le scorze e lo zucchero e fare cuocere a fuoco basso fino al quasi completo assorbimento del miele. Incorporare le mandorle e continuare a cuocere fino a quando il miele non sia stato assorbito del tutto. Stendere su un piano coperto di carta forno appiattire fino ad uno spessore di un mezzo centimetro e tagliare a pezzetti collocandoli nei pirottini. Infine cospargere di zuccherini colorati.

Le ricette di Sebastiana
** Papassinos **
Dolce tradizionale di Pasqua e per la festa dei Santi del 1° novembre
Ingredienti:
- 1Kg di farina "0"
- 5 uova intere
- bucce di 3 arance
- 1 bustina di lievito per dolci
- 300 g di zucchero
- 300 g di strutto
- ½ kg di noci tritate in modo grossolano
- ½ kg di mandorle pelate, tostate e tritate modo grossolano
- uva passa a piacere
- un pizzico di sale
per la glassa:
- 2 albumi
- 250 g di zucchero
- 200g di acqua
- zuccherini colorati

Pulire le bucce delle arance dalle pellicine bianche e farle bollire per 10 minuti per levare l’amaro, rimetterle a bollire con metà dello zucchero in modo da ottenere uno sciroppo lasciando consumare quasi tutto il liquido. Lasciare raffreddare.
Impastare la farina con le uova intere, lo strutto ammorbidito, il rimanente zucchero il lievito, le noci, le mandorle, l’uva passa e lo sciroppo ottenuto con le bucce di arance freddo.
Amalgamare per bene tutti gli ingredienti.
Lasciare in un angolo del tavolo il composto, pulire dal residuo dell’impasto una parte del tavolo e infarinarlo. Prendere una porzione dell’impasto (se risulta molto appiccicoso e si attacca alle mani o al tavolo, spolverare di farina) e formare un cilindro di 3 o 4 centimetri di diametro ( in base alla grandezza preferita del papassinu –singolare di papassinos- ), schiacciarlo fino a che il cilindro non diventi una striscia alta 1,5 o 2 cm, a questo punto tagliare la striscia a rombi. Continuare fino all’esaurimento dell’impasto.
Posizionare i papassinos nella teglia foderata di carta da forno distanziati tra loro di circa 1 cm. Cuocere a forno gia caldo a 180° fino a che non diventano color nocciola chiaro.
Glassa
Una volta cotti i papassinos, far bollire l’acqua con lo zucchero fino a che lo sciroppo non scivoli con difficoltà da un cucchiaio (deve scendere a gocce filanti). Quando lo sciroppo e pronto o quasi, versarlo lentamente a cucchiaiate nella scodella dove si sta iniziando a montare a neve gli albumi.
Decorazione
Velocemente, subito dopo aver preparato la glassa, spalmarne uno strato su ogni papassinu e spolverare di zuccherini colorati.
Se verso la fine dell’operazione la glassa dovesse solidificarsi e creasse problemi nel spalmarla, mettere il recipiente della glassa sopra un'altro contenente acqua bollente,(il caldo ammorbidisce lo sciroppo).
Lasciare asciugare in un luogo areato e in contenitori senza pareti in modo da far circolare l’aria, per circa 12 ore. Nel caso la glassa, dopo tale periodo non dovesse essere solida, infornare i papassinos in forno tiepido spento o nel dorno a microonde nper un paio di minuti a temperatura media.
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