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il Verdicchio
a cura del Baccanale Romano
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Per gentile concessione © Vivai Cooperativi Rauscedo |
Sinonimi: Trebbiano di Soave, Verdicchio verde, Verdicchio giallo, Trebbiano di Lugana, Trebbiano verde, Trebbiano veronese, Turbiana.
Cenni storici: Vitigno dalle origini sconosciute, viene largamente coltivato nelle Marche, dove è conosciuto da moltissimo tempo. Diffuso anche nel Lazio, in Umbria, in Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna.
Recenti analisi hanno dimostrato la coincindenza con il Trebbiano di Lugana e il Trebbiano di Soave.
Caratteristiche ampelografiche: foglia media, orbicolare, o pentagonale, tri o pentalobata - grappolo medio-grande, conico-cilindrico o piramidale, alato e semi-compatto - acino medio, sferico con buccia sottile, consistente di colore verde-giallo.
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Maturazione: medio-tardiva
Vigoria: abbastanza elevata
Caratteristiche del vino: se ne ricava un vino di buona acidità e dall'aroma di mandorla amara.
Rientra in numerose DOC: Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica, Esino. Come Trebbiano di Soave partecipa alle DOC Colli Berici, Gambellara, Lessini-Durello, Lugana, Soave e Recioto di Soave Valdadige.
Come Trebbiano di Lugana concorre alla DOC Lugana.
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Gricia al basilico
Ingredienti: Guanciale di cinta senese, pancetta tesa stagionata, cipolla bianca di Monte S.Biagio, olio extravergine d'oliva, basilico, pasta tipo "mezze maniche", pecorino romano, parmigiano reggiano, pepe
Preparazione: affettare la cipolla e dorarla nell'olio extravergine, quindi versare nella padella una dadolata mista di guanciale e pancetta tesa e lasciar rosolare appena.
Aggiungere abbondante basilico fresco e sfumare il tutto con un po' di vino bianco (nel nostro caso Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc).
Dopo aver scolato la pasta (piuttosto al dente), farla saltare nella padella aggiungendo gradualmente scaglie di pecorino e parmigiano grattugiato.
Guarnire con qualche foglia di basilico fresco e servire con una spolverata di pepe appena macinato.
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WINE CORNER
Il racconto di un amico
Eccomi qui a scrivere, purtroppo da solo, sull'ultimo Baccanale di questo 28 settembre.
Da solo perché doveva essere scritto a quattro mani (sempre di tastiera si tratta) con una bravissima antropologa che però in questo momento è impegnata nel suo dottorato di ricerca, auguri a Elisabetta De Maio, ma, considerato l'evento, questa breve considerazione della solitudine è nulla al confronto della fantastica convivialità che il Verdicchio, anzi, il nostro incontro con il Verdicchio, ha suscitato.
Bene, ritrovarsi tutti insieme, qualcuno assente ma con qualche nuova presenza, dopo il lungo periodo di vacanze, almeno per il Baccanale, ha rappresentato esso stesso un inno alla comunione, alla condivisione; Oscar appena rientrato dall'Africa, poi, ha solo in parte, ma in modo efficace, condiviso con Noi tutti il grande bagaglio di esperienza umana.
Infine, quindi, ma non per ultimo, il Verdicchio che ha saputo rappresentare al meglio il tema della serata.
Bistrattato, maltrattato, a volte anche ridicolizzato con strane forme di bottiglia, sempre pronto ad essere bersagliato come quel prodotto di bassa qualità che doveva rappresentare l'Italia enoica, ma per fortuna erano altri tempi. Invece, vitigno generoso ma di territorio, dal grande carattere minerale e variegato nelle differenti interpretazioni di produttori che hanno saputo valorizzarlo e, soprattutto, rispettarlo.
Convivialità, quindi, che nasce dal piacere di bere vini da condividere, vini che sanno parlare di un territorio e che vanno oltre le mode dei vini "piacioni" del momento, soprattutto vini che si bevono e, da buon sommelier, che si abbinano.
Inutile ripetere, mi dispiace per gli assenti, le splendide considerazioni di Ciccio sui quattro esemplari protagonisti della cena-degustazione, solo ribadire la grandezza del primo di Sartarelli e dell'ultimo della Fattoria La Monacesca, tralaltro solo rappresentante della zona di Matelica e che ha veramente incontrato in modo esemplare la fantastica pasta preparata dal grande Rocco.
Alla prossima, quindi, ricordando agli assenti della serata che l'unico modo per condividere è esserci!
Tito Marotta
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