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CARBONARI DEL BUON BERE
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Piemonte
Sinonimo di cultura, impegno nel lavoro, tradizioni secolari nei vini
26 febbraio 2010
      Il Piemonte è una grande regione vitivinicola, non tanto per la quantità prodotta (circa 3 mln di hl) ma per la percentuale di vini DOC e DOCG che va oltre il 45%, contro la media italiana intorno al 15%. La grande area vitivinicola è quella a sud della regione nelle provincie di Asti e Cuneo (Langhe, Roero, Monferrato).
      Con poche eccezioni i vitigni principali del Piemonte sono quasi tutti a bacca rossa: il NEBBIOLO, la BARBERA, il DOLCETTO.
      Il NEBBIOLO è la base dei grandi vini rossi, quelli con lungo invecchiamento, alcuni dei quali hanno anche la DOCG: GATTINARA e GHEMME a nord, BAROLO e BARBARESCO a sud. Nel triangolo formato da Biella, Vercelli e Novara ci sono le DOCG GATTINARA, che al NEBBIOLO (che da queste parti si chiama SPANNA) uniscono la VESPOLINA (o UGHETTA) e la BONARDA, e la DOCG GHEMME sempre da uve NEBBIOLO più VESPOLINA e UVA RARA (il cui nome deriva dal grappolo molto spargolo).
      Altri nebbioli con meno potenza e longevità sono nelle DOC BOCA, BRAMATERRA, LESSONA, SIZZANO, FARA e altre.

©Federdoc
      BAROLO e BARBARESCO sono la punta di diamante della vitivinicoltura piemontese, entrambi prodotti nella zona delle Langhe intorno alla città di Alba. Il BARBARESCO è forse più leggero ed elegante mentre il BAROLO è più potente e concentrato. Tra le regole fondamentali di produzione c'è l'invecchiamento: il Barolo deve invecchiare almeno 3 anni prima di uscire, il Barbaresco, invece, almeno 2 anni, entrambi a partire dal 1° gennaio successivo alla vendemmia.
      Il Barbaresco viene prodotto in tre comuni, Barbaresco, Treiso e Neive, che forse è quello più noto per la produzione di alta qualità. Il Barolo è invece prodotto in numerosi comuni, i più importanti dei quali sono Barolo, La Morra, Castiglione Falletto, Monforte d'Alba, Serralunga d'Alba. All'interno della produzione del Barolo, forse la più grande concentrazione vitata che c'è in Italia, ci sono delle distinzioni non previste dalla legge ma che gli esperti conoscono bene. Ad esempio il Barolo che proviene dai comuni di La Morra e Barolo è meno longevo di quello di Monforte e Serralunga. Gli stessi vigneti all'interno dei comuni possono essere particolarmente prestigiosi e famosi: a La Morra c'è il vigneto delle Brunate e anche quello della Serra, a Barolo ci sono il vigneto di Cerecchio e quello di Cannuti, a Serralunga c'è il Villa Rionda, la Bussia è nel comune di Monforte, le Rocche è a Castiglion Falletto. Tutta una serie di denominazioni compare sulle etichette più prestigiose di Barolo e stanno ad indicare che quel vino è prodotto con le sole uve di quel vigneto.

      Negli anni '60 fu Angelo Gaja il fautore del riconoscimento dell'eccellenza di un singolo vigneto, con Sorì San Lorenzo e Sorì Tildin, usciti di recente dal disciplinare del Barbaresco per confluire nel LANGHE ("sorì" è un vigneto sempre assolato, esposto a mezzogiorno).



Francesco Cardelli wine tasting
Sirì D'Jermu 2007
Dogliani Docg
Pecchenino
Montebruna 2007
Barbera d'Asti Doc
Braida
Fausoni 2006
Barbaresco Docg
Sottimano
Moscato d'Asti 2009
Docg
Vignaioli di S.Stefano
 
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