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AVVERTENZA.
Non si intende in queste pagine fare alcuna divulgazione del fumo né dei prodotti destinati ad essere fumati. Siamo coscienti dei rischi provocati dal fumo e dei possibili danni alla salute. Le Leggi Italiane (DL 16/12/2004 n.300 - GU n.297 del 20/12/2004) vietano pubblicità a tabacchi nazionali o esteri, in queste pagine non vengono quindi pubblicizzate marche di sigari o tabacchi, ma è semplicemente riportato il logo applicato sulle scatole di sigari da alcuni produttori.
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Cuba, la vera essenza del sigaro
Nessuno saprebbe affermare
con certezza quando è iniziata la coltivazione del tabacco, ma non si possono
avere dubbi sul dove… Con la scoperta dell'America si viene infatti a conoscenza
di una tradizione secolare per le popolazioni indigene: il fumo.
Prima dell'avvento degli europei nel Nuovo
Continente sono i Maya a coltivare la pianta del tabacco e ad utilizzare le
sue foglie per confezionare i sigari (dal termine maya "sikar"
che significa "fumare" deriva infatti la parola spagnola "cigarro").
Le tecniche di semina vengono in seguito esportate in tutte le regioni del continente
come dimostra la pratica del fumo da parte dei pellerossa.
Agli inizi del XVI secolo i Conquistadores
diffondono in Spagna e in Portogallo l'abitudine di fumare il sigaro che diviene
un simbolo di benessere e ricchezza. Nel secolo successivo è la volta della
Francia tramite il suo ambasciatore in Portogallo Jean Nicot (dal quale deriva
il termine nicotina), della Gran Bretagna grazie all'esploratore Sir Walter
Raleigh e infine dell'Italia...
Analisi del sigaro a crudo
Vista e tatto
- Colore, non è indice di qualità, dipende dalla foglia (claro, colorado, maduro, oscuro)
- Aspetto, il sigaro deve apparire integro, senza crepe, né muffe, né tarlature
- Tatto, deve essere conservato in maniera idonea per risultare abbastanza morbido ed elastico (secco, morbido, ottimale)
- Sentori, erbaceo, vegetale, floreale, frutta secca, speziato, boisé, cuoio, cacao, miele, vaniglia, ecc. (lievi, medi, intensi)
Analisi meccanica del sigaro
Da valutare sui singoli terzi (ingresso, centro e finale):
- Tiraggio (faticoso, regolare, ottimale, eccessivo)
- Combustione (irregolare, conica, cilindrica ottimale)
- Cenere (friabile, regolare, solida)
Analisi gustativa del sigaro
Da valutare sui singoli terzi (ingresso, centro e finale):
- Sentori (dolce, vegetale, speziato, boisé, amaro, piccante)
- Sapori (dolce, amaro, sapido, piccante, tannico)
- Persistenza (poco persistente, abbastanza persistente, persistente)
- Forza(leggero, medio, potente)
Considerazioni finali
Da valutare sui 3 terzi:
- Qualità (scadente, comune, fine, eccellente)
- Fumata (irregolare, abbastanza regolare, regolare, costante)
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Analisi del distillato
- Olfatto (erbaceo, vegetale, floreale, fruttato, speziato, boisé, vaniglia, ecc.)
- Alcol (poco caldo, abbastanza caldo, caldo, alcolico)
- Retrolfatto (erbaceo, vegetale, floreale, fruttato, speziato, boisé, vaniglia, ecc.)
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Abbinamento sigaro & distillato
In un distillato gli elementi principali sono
- l'ALCOL morbidezza, pungenza, sensazione di asciutto
- la GLICERINA morbidezza, con apparente tendenza dolce, untuosità, scivolosità
I principi di abbinamento sono
- per CONTRASTO l’alcol è fondamentale, ammorbidisce la fumata, contribuisce a bilanciare la nota amara del sigaro e la sua potenza. Viene in aiuto anche in caso di tiraggio difficile.
La glicerina smorza la spigolosità e l’asprezza del sigaro
- per ANALOGIA la concordanza dei caratteri va ricercata per aroma, gusto e, soprattutto, retrolfazione
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