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by Maurizio Ferrari
È il primo erogatore di vino che funziona a flaconi, come i sistemi a capsule del caffè. D-Vine nasce in Francia e sarà in commercio da fine gennaio Anfora, botte, bottiglia e adesso dispenser automatico. Il futuro del vino sarà fatto di “capsule” ed erogatori atumatizzati? Per un gruppo di tre ingegneri francesi sì e ci credono così tanto da creare una nuova società e sviluppare il D-Vine. Si tratta di un sistema per erogare un singolo bicchiere di vino alla volta, scelto da un catalogo di vini selezionati............link originale © www.de-gustare.it |
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di Giorgio Dell'Orefice
Dal 1 gennaio 2016 è andato in pensione il sistema dei diritti di impianto dei vigneti per lasciare il passo alle autorizzazioni all’impianto. Il passaggio, previsto dalle regole Ue, ha avuto il proprio battesimo proprio nei giorni scorsi e prevede comunque il mantenimento di un sistema di gestione del potenziale viticolo (e quindi dell’offerta di vino) anche se meno ingessato rispetto a quello regolato dai diritti di impianto. Sia diritti che autorizzazioni sono in sostanza le licenze che un produttore deve detenere, insieme alla proprietà del vigneto, per produrre vino............link originale © food24.ilsole24ore.com |
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Con oltre 26mila ricerche al giorno sul web il vino Sassicaia di Tenuta San Guido (di Bolgheri, nel livornese) si classifica al tredicesimo posto, primo italiano, nella "Top 100 most searched for wines" di "Wine searcher", il più grande database enoico sul web.
...........link originale © ilsole24ore.com |
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Uiv, italiani bevono rosso a pasto a casa, bianchi o spumanti al bar
ROMA - Non cresceranno neanche nel 2016 i consumi di vino in Italia. Nel 2016, secondo le stime su dati Ismea, Wine Monitor e Sda Bocconi dell'Osservatorio del Vino promosso dall'Unione Italiana Vini (Uiv), il 69% degli intervistati che consumano vino a casa dichiara che manterrà invariato il proprio stile di consumo di vino con l'anno nuovo; il 54% dei consumatori che preferibilmente consuma vino fuori casa, indica che nel 2016 il livello dei propri acquisti di vino rimarrà simile a quello del 2015 ma, conclude l'analisi dell'Osservatorio del vino, ''il saldo tra chi prevede diminuzioni e incrementi non è positivo. L'attenzione alla guida dopo il consumo e la relativa paura dell'alcol test, sono tra i motivi principali di questo trend al ribasso. Altri prevedono di bere meno vino dando preferenza ad altre bevande alcoliche''............link originale © ANSA |
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Il business del “doc” ha ingoiato un numero incredibile di varietà
di Fiorenzo Degasperi Un tempo il nome del vino Enantio rosso, chiamato anche Lambrusco a foglia frastagliata, era assai noto tra i vignaioli della bassa Vallagarina, soprattutto nelle campagne tra Ceraino e Ala. Già Plinio, nel I secolo d.C., ricordava quest’uva con il nome di oenanthium. E’ il vitigno che più si avvicina alla Vitis silvestris, la vita selvatica che si può trovare, sebbene ormai raramente, nei boschi. In Valsugana, nel 1497, compare il vin pavan. Lo si trova citato in un elenco riguardante le entrate di Castellalto, a monte di Telve di Sopra. Negli stessi elenchi, nel 1661, viene nominato il raspato cinese, un vitigno chiamato altresì pavana bianca – evidenti i legami con la terra padovana, soprattutto con i Colli Euganei dove si coltivava –, vernaccia bianca o vernaccia trentina, cenese, senese. Sulla dirupata costa orientale del Virgolo, ad oriente di Bolzano, a 460 m si trova il Kohlerhof, un maso documentato già nel 1100 d.C. come proprietà della parrocchia bolzanina. Nelle sue campagne si è sempre prodotto il Blaterle, il moscato bianco, a cui si aggiunge il Pfefferer (vitigno del moscato giallo)............link originale © trentinocorrierealpi.gelocal.it |
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L’Alto Adige, come molti sanno, ha un suo Museo del vino. Di fatto, la struttura è stata realizzata nella più antica regione vinicola dell'area linguistica tedesca, l’unica a sud del Brennero,...
L’Alto Adige, come molti sanno, ha un suo Museo del vino. Di fatto, la struttura è stata realizzata nella più antica regione vinicola dell'area linguistica tedesca, l’unica a sud del Brennero, peraltro. Inaugurato nel 1955 a Castel Ringberg, a monte del Lago di Caldaro, è il più antico museo italiano dedicato alla viticoltura............link originale © altoadige.gelocal.it |
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Secondo l'Organizzazione internazionale della vigna e del vino si beve più negli Usa che nella patria di Bordeaux e Champagne. L'Italia è sul terzo gradino del podio ma è prima nelle esportazioni
Dici America e pensi birra. E sbagli: gli Stati Uniti sono diventati il mercato più importante al mondo per consumo di vino. E’ quanto emerge dai dati dell’Oiv (Organizzazione internazionale della vigna e del vino ), pubblicati qualche giorno fa in una conferenza a Parigi: destino perfido, perché è proprio la Francia ad aver perso il primato di leader di mercato del settore. Non si tratta di un dato di poco conto ma di una rivoluzione copernicana in tinta etilica: è infatti la prima volta che la patria del Bordeaux e dello Champagne viene superata da un altro Stato in termini di consumi. E l’Italia? Si deve accontentare della medaglia di bronzo nella classifica Oiv, tra l’altro con il fiato sul collo della Germania, che ci segue a distanza ma sta guadagnando sempre più terreno di anno in anno. Per fortuna, al Bel Paese resta lo scettro come primo esportatore mondiale di vino e anche qui ai francesi tocca solo il secondo posto. Vediamo adesso per gli appassionati del settore i dati in volumi quantitativi. Gli Usa sono primi consumatori mondiali con 29,1 milioni (mln) di ettolitri (hl) consumati nel 2013 (+0,5% rispetto al 2012); la Francia è al secondo posto con 28,1 mln hl (-6,9%). L’Italia conta 27,1 mln hl (-3,7%), la Germania segue con 20,3 milioni consumati (+1,5%) e chiude la classifica Top five dell’Oiv la Cina con 16,8 milioni di ettolitri (-3,8%): brutto risultato, se si considerano i tassi di crescita nei consumi cinesi relativi al settore registrati dal 2000 in avanti. I primi cinque Paesi consumano assieme il 50% del vino di tutto il mondo. E se l’Europa...........link originale © ilfattoquotidiano.it |
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Torna la manifestazione che trasforma il borgo umbro in un punto di ritrovo immancabile per addetti ai lavori e appassionati del buon bere. Degustazioni guidate di grandi etichette (dalla Champagne al Barolo, dall'Umbria al Sannio), 110 espositori, convegni, incontri con i buyer e un cooking show di Gianfranco Vissani
È da qualche anno una delle manifestazioni di maggior successo del mondo del vino: merito della felice collocazione nel calendario, della bellezza del luogo che la ospita e di un programma ricco e affascinante che la rende immancabile per gli addetti ai lavori ed entusiasmante per gli appassionati. Parliamo di «Vini nel Mondo», in corso a Spoleto fino a lunedì 2 giugno. Una kermesse che è molto cresciuta nei nove anni di vita e che ha innovato la formula della fiera enogastronomica, puntando su conoscenza, bellezza e divertimento. Per tre giorni Spoleto è una grande cantina a cielo aperto. Il vino invade le piazze, i palazzi storici, il luoghi più belli dello splendido borgo umbro: il Chiostro San Nicolò, la Rocca Albornoziana, Palazzo Collicola, l'hotel Clitunno sono il magnifico teatro di degustazioni guidate condotte da esperti di livello internazionale fra i quali i docenti di Bibenda Davide Marotta, Paolo Lauciani, Giuliano Lemme, Alessandro Scorsone. Tra gli appuntamenti più attesi, quelli con il «Tour de France in bottiglia», un viaggio nei migliori vini transalpini, dai Borgogna ai Bordeaux, dall'Alsazia alla Champagne, dalla Loira al Rodano che partirà due volte al giorno all'hotel Clitunno. Per restare in Francia, grande spazio allo Champagne con una degustazione di sei etichette guidata da uno dei massimi esperti italiani, Alberto Lupetti, il 1° giugno a Palazzo Collicola. Venendo ...........link originale © ilgiornale.it |
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Maxi sequestro di false bottiglie di Brunello di Montalcino. I Carabinieri del reparto operativo di Siena hanno sequestrato in Toscana, Umbria, Liguria e Lazio 30mila bottiglie che in realtà contenevano vino da tavola di scarsa qualità ma che riportavano le etichette del Brunello di Montalcino e di altre Docg toscane. Ma la falsificazione non si fermava al solo vino. Le bottiglie infatti accompagnate da documenti di accompagnamento e certificazioni (fascette e sigilli di Stato) contraffatti venivano poi commercializzate a un prezzo fino a 10 volte superiore all valore del vino con un danno per il settore vitivinicolo italiano stimato in centinaia di migliaia di euro.
Una vasta frode agroalimentare L'operazione, che è ancora in corso in Toscana e in altre regioni del Centro–Nord – ha al centro una vasta frode agroalimentare nella vendita sia all'ingrosso che al dettaglio. Tra cantine, centri di imbottigliamento, supermercati ed enoteche sono stati sequestrati anche svariati ettolitri di vino sfuso pronto per essere commercializzato sui mercati internazionali. Nel 2013 sequestrato vino per 31 milioni di euro Dall'inizio della crisi, nel 2007 ad oggi – ha ricordato in una nota la Coldiretti – le frodi nel settore del vino sono raddoppiate. Nel solo 2013 sono stati sequestrati dai Nas vini ed alcolici per un valore di 31 milioni con 15 persone arrestate, 51 segnalate all'autorità giudiziaria e 267 all'autorità amministrativa. «Gli ottimi risultati dell'attività delle forze dell'ordine – ha commentato il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo – confermano l'efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull'inganno». Aziende del Brunello sono parte lesa Tra le persone che risultano indagate non – viene precisato – vi è alcun coinvolgimento da parte dei produttori di Brunello e delle aziende di Montalcino che, anzi, potrebbero essere parte lesa. Ma anche senza coinvolgimenti diretti una nuova grana coinvolge la celebre etichetta toscana dopo l'inchiesta del 2008 che tanto clamore aveva suscitato soprattutto sui media (in particolare internazionali) e che si è chiusa esattamente un anno fa con il definitivo proscioglimento dell'unica persona che era stata rinviata a giudizio. «I produttori e il territorio montalcinese – ha commentato il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – sono vittime di una frode gravissima, che tuttavia non deve lasciare alcuna ombra sulla nostra denominazione d'origine. Da anni attraverso la tracciabilità di ogni singola bottiglia e di periodici ed intensi controlli su tutta la filiera abbiamo fatto in modo che il consumatore e gli appassionati venissero sempre più tutelati. Il sequestro delle bottiglie non deve far passare in secondo piano ciò. Come ogni grande griffes internazionale siamo vittime naturali di tentativi di contraffazione. Siamo grati anzi all'autorità inquirente che con la sua attività ha fatto emergere questo tipo di comportamento delinquenziale che getta cattiva luce su sistema che invece è conosciuto a livello internazionale per la sua serietà e capacità di garantire elevatissimi controlli di qualità. Ovviamene, interpretando il sentimento di tutti i produttori ci costituiremo immediatamente parte civile verso chi ha condotto questa truffa»............link originale © ilsole24ore.com |
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Ai Castelli romani si forma lo ‘Chevalier sabreur’. Un sommelier specializzato in ‘bollicinè. È l’idea di un nuovo corso, destinato a professionisti o appassionati del vino, organizzato dall’Associazione italiana sommelier, delegazione Castelli romani. Si parte il 21 maggio per finire il 25 giugno: 6 lezioni in tutto, che saranno tenute da docenti Ais, ogni mercoledì alle 20, presso il ristorante Quintessa. Molti gli argomenti nel programma: ‘La spumantizzazione: storia e origine delle bollicinè; ‘La Franciacorta: il metodo classico italianò; ‘Champagne: dal terroir alla classe delle bollicine francesì; ‘Il metodo Martinotti e il Prosecco di Valdobbiadenè; ‘Trento e il metodo Talentò; ‘La sciabolaturà. Doop l’esame finale, la consegna dei diplomi, con la nomina di ‘Chevalier sabreur’, che avverrà presso Chateau Franciacorta Berlucchi, durante una cena di gala. Con tanto di attribuzione della speciale insegna e della ‘sciabolà del sommelier, che potrà essere usata dai nuovi ‘cavalierì per aprire una frizzante bottiglia, ovviamente in circostanze possibili............link originale © online-news.it
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